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L'importanza della bioetica, oggi.

domingo, 9 de agosto de 2009

L'importanza della bioetica, oggi.

MARCELLO OSTINELLI

E' ormai un luogo comune dire che i cambiamenti nel nostro modo di vivere degli ultimi cinquant'anni hanno avuto ben pochi eguali nella storia dell'umanità.
Il caso della medicina è paradigmatico. Qui le novità sono veramente notevoli: dalla crescita delle conoscenze scientifiche alla disponibilità di nuove tecnologie, dalla medicina dei trapianti all'ingegneria genetica, dalla diffusione di una nuova moralità sessuale e riproduttiva al riconoscimento del diritto universale all'assistenza sanitaria. Sorgono così nuovi problemi e quelli già conosciuti ammettono nuove formulazioni: gli uni e gli altri interrogano la concezione tradizionale della professione medica, i suoi valori, i suoi doveri ed esigono da chi li vuole affrontare responsabilmente una buona dose di coraggio intellettuale e morale per percorrere strade inusitate alla ricerca di risposte chiare e convincenti.
Si tratta di questioni che riguardano i beni più preziosi dell'esistenza umana, la vita e la salute, che toccano indistintamente ogni membro della società e che per la loro trattazione necessitano delle competenze di studiosi diversi, dei medici, degli scienziati, dei filosofi e dei giuristi, e del concorso attivo di un'opinione pubblica informata e critica. Si tratta perciò di questioni pubbliche, che non riguardano soltanto l'una o l'altra corporazione professionale, che non si esauriscono nella relazione di cura tra il medico ed il suo paziente, che interessano invece la società intera.
Così è nata ed è cresciuta la bioetica: come una riflessione interdisciplinare e pubblica sulle sfide della medicina e della biologia nella società contemporanea, come un'indagine filosofica sul valore e sul significato delle nuove scoperte scientifiche, come una ricerca razionale di criteri di valutazione delle opportunità che esse dischiudono ma pure dei rischi che da esse potrebbero derivare.
Per questi scopi l'etica medica tradizionale, che l'Occidente conosce fin dai tempi di Ippocrate, non può più bastare.
Per la riflessione etica su questi nuovi problemi - si pensi, ad esempio, all'utilizzazione della genetica a scopo terapeutico oppure alla distribuzione equa di risorse scarse nella medicina dei trapianti - i codici deontologici delle professioni mediche e sanitarie sono manifestamente insufficienti. Pure però le teorie etiche tradizionali sono talvolta in difficoltà, perfino quando si richiede di esporre chiaramente la natura morale dei nuovi interrogativi.
Questo è allora il momento di interpellare la riflessione bioetica. Con le sue risorse intellettuali essa percorre nuove strade e suggerisce soluzioni originali, qualche volta anche radicalmente innovative. Al tempo stesso, i successi che essa è in grado di ottenere nell'esame dei nuovi problemi della medicina contemporanea suggeriscono di rivedere le soluzioni fin qui accettate di talune questioni già lungamente discusse in passato nell'etica medica, come l'aborto o l'eutanasia. Perciò un risultato evidente della bioetica contemporanea è il rinnovamento sostanziale del linguaggio e del quadro teorico dell'etica tradizionale, dalla concezione della medicina al concetto di persona, dallo statuto morale dell'embrione alla definizione di morte, eccetera.
Il lettore di lingua italiana ha ora un'ottima occasione per riordinare criticamente il ventaglio dei contributi della letteratura bioetica di questi ultimi decenni scorrendo le due centurie di lemmi, redatti in un linguaggio al tempo stesso chiaro e rigoroso, che costituiscono il Dizionario di bioetica curato da Eugenio Lecaldano e al quale hanno dato un apporto non indifferente alcuni valenti giovani studiosi della sua scuola: Maurizio Balistreri, Caterina Botti, Piergiorgio Donatelli, Simone Pollo.
Qual è l'estensione attuale di questa nuova disciplina?
Nella cultura contemporanea ci sono due accezioni diverse del termine bioetica. C'è chi lo intende in un significato restrittivo. La bioetica è allora l'etica delle questioni legate alla vita umana biologica, cioè delle scelte morali che riguardano la nascita, la cura e la morte degli esseri umani. Così la intese pure Lecaldano quando pubblicò qualche anno fa un suo impegnativo volume dedicato ad alcune delle più difficili scelte morali in ambito bioetico: l'eutanasia e il diritto di morire, la libertà procreativa, la sperimentazione sugli embrioni umani, la distribuzione equa delle risorse sanitarie (Eugenio Lecaldano, Bioetica. Le scelte morali. Laterza, Roma-Bari 1999).
Altri invece intendono bioetica nel significato etimologico della parola. In questo caso la bioetica non è ristretta alla sola etica della vita umana biologica; è intesa invece estensivamente, come l'etica che riguarda tutte le questioni della vita biologica, umana ed extraumana. Così ce la propone il Dizionario di Lecaldano che infatti è dedicato "all'insieme di questioni che nascono dal trattamento della vita in generale" e che comprende perciò anche diversi lemmi dedicati all'etica degli animali e a quella dell'ambiente. La bioetica contemporanea impone dunque che pure il rapporto dell'uomo con gli animali e con l'ambiente venga pensato in modo nuovo rispetto al passato: esso merita considerazione morale e perciò diventa a pieno diritto un nuovo oggetto di ricerca per l'etica.
Quali che siano i suoi ambiti di indagine, sia essa intesa nel significato ristretto oppure allargato, come etica applicata alla nascita e alla morte, alla malattia e alla cura dell'uomo oppure come etica della vita biologica in generale, la bioetica opera per un radicale cambiamento nel nostro modo di pensare. In qualche caso essa richiede la correzione di talune credenze morali tradizionali; talvolta si impegna a fornirci le risorse teoriche per trovare la giustificazione razionale di nuove credenze; quando poi riconosce gli ostacoli che si frappongono ancora alla comprensione adeguata dei problemi e alla loro soluzione, ci invita a continuare pazientemente la ricerca attraverso il confronto libero e aperto delle idee, avendo fiducia nelle virtù dell'analisi filosofica e scientifica.
In ciò sta l'importanza fondamentale della bioetica per la comprensione e la trasformazione della nostra cultura, del nostro modo di concepire la vita, la nascita, la malattia, la cura, la morte, la natura animale e vegetale, l'ambiente intero. Insomma il passaggio dalle concezioni tradizionali della medicina e della natura alla bioetica contemporanea costituisce un vero mutamento di paradigma filosofico: un cambiamento teorico e concettuale di cui già ora è possibile valutare le conseguenze personali e sociali. Il Dizionario di bioetica di Eugenio Lecaldano è uno strumento prezioso, anzi indispensabile, per conoscere i fondamenti teorici, i principi ed i metodi di questa nuova disciplina, per coglierne la rilevanza pubblica, per comprendere le diverse posizioni al suo interno e per maturare un giudizio personale informato e ponderato.

http://www.swif.uniba.it/lei/rassegna//021004a.htm, septiembre 5 de 2007

Nota

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Perfil

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Medellín, Antioquia, Colombia
Magister en Filosofía y Politóloga de la Universidad Pontificia Bolivariana. Diplomada en Seguridad y Defensa Nacional convenio entre la Universidad Pontificia Bolivariana y la Escuela Superior de Guerra. Docente Investigadora del Instituto de Humanismo Cristiano de la Universidad Pontificia Bolivariana. Directora del Grupo de Investigación Diké (Doctrina Social de la Iglesia). Miembro del Grupo de Investigación en Ética y Bioética (GIEB). Miembro del Observatorio de Ética, Política y Sociedad de la Universidad Pontificia Bolivariana. Miembro del Centro colombiano de Bioética (CECOLBE). Miembro de Redintercol. Ha sido asesora de campañas políticas, realizadora de programas radiales, así como autora de diversos artículos académicos y de opinión en las áreas de las Ciencias Políticas, la Bioética y el Bioderecho.

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